martedì 14 giugno 2011

Antiche Vie del Sale

Sono ben 25 i comuni dell’entroterra imperiese, savonese e piemontese  costituiti in una Associazione che porta il titolo della prima iniziativa congiunta ‘Antiche Vie del Sale – Strade del Mare’. Obiettivo della neonata Associazione, promuovere un percorso comune a tutta l’area che spazi dalla cultura, all’enogastronomia, al turismo. Studiosi di grande livello nazionale riuniti, dunque, in un meeting per inaugurare una nuova era di collaborazione tra enti locali per  rivalutare oggi, alla luce di una storia millenaria, percorsi paesaggistici per un turismo meno consueto. La presa di coscienza per molti comuni liguri e piemontesi di condividere un grande patrimonio culturale comune è stimolo a stringere legami, a rigenerare identità e senso di appartenenza. La Via del Sale è ora un´Associazione di Enti Locali che intende realizzare uno strumento operativo per lo sviluppo sociale, economico e turistico del territorio.”

Un patrimonio culturale comune  formato nei millenni dal passaggio, e dall’incontro, di pastori, commercianti, mulattieri e pellegrini sulle grandi direttrici storiche, come le Antiche Vie del Sale e, più in generale, lungo le Strade del Mare che fecero del territorio ligure, provenzale e piemontese una terra di passaggio tra il Mediterraneo e l’Europa continentale. Non una linea, non una singola direttrice viaria, ma un’area organica legata dalle molteplici relazioni prodotte dalle comunicazioni tra Mediterraneo ed Europa Continentale. 


“Sin dai tempi più remoti il sale è entrato nell’alimentazione umana e vi è divenuto essenziale, se non indispensabile, spiega Pier Maria Giusteschi Conti, partecipante alle Vele d´Epoca e storico dell´Università di Parma – per questo la sua produzione,  commercio e  trasporto sono precocemente organizzati.  Nel mondo romano, infatti, il sale è monopolio dello stato, che dalla prima età repubblicana perdura sino alla dissoluzione dell’Impero”. Merce di scambio fin dall’antichità  il sale, detto anche ‘l’oro bianco’ per il suo valore, aveva un ruolo centrale anche nella conservazione degli alimenti . “L’uomo fin dall’antichità ha escogitato tre metodi principali: l’essicazione al sole, l’essicazione per affumicatura e la salatura – spiega la prof. Anna Arnoldi, del Dipartimento di Scienze Molecolari  Agroalimentari dell’Università di Milano -  Quest’ultima tecnica è particolarmente valida, perché il rapido allontanamento dell’acqua impedisce lo sviluppo dei microrganismi in modo efficace. Inoltre, il sale dà ottimi risultati anche da un punto di vista organolettico. Tra gli alimenti conservati per mezzo del sale ricordiamo i salumi e i formaggi, per i quali il nostro paese vanta prodotti di grandissima eccellenza, il pesce (in Liguria c’è un’antica tradizione di conservazione delle acciughe sotto sale), le olive, i lupini, i capperi, e tanti altri.”

Fonte: Perle della Liguria

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